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di Marina Terpolilli

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8 Dicembre 2008

Il dibattito sull'ambiente tiene banco, e il Motor Show affida il suo ruolo propositivo all'Innovation Cube, inedito format dedicato al futuro dell'auto e frutto di un'idea condivisa tra Promotor International e H2 Roma Energy e Mobility Show.
La filosofia dell'I-Cube segue il filo rosso di H2 Roma: illustrare al grande pubblico l'innovazione delle case auto in parallelo con quella degli enti di ricerca indipendenti. In quest'ultimo ambito spicca la city car Phylla, figlia di un progetto comune tra Regione Piemonte, Centro ricerche Fiat e Politecnico di Torino: un'elettrica che utilizza celle solari per ricaricare le batterie, impiega materiali totalmente riciclabili per utilizzare meno energia, è flessibile e personalizzabile.
L'Enea ripresenta Urb-e (Urban easy), prototipo di city car nella quale l'efficienza della tecnologia ibrida (elettrico/benzina) è abbinata ai vantaggi delle ridotte dimensioni e alla manovrabilità di un'auto da città. Dall'Università di Roma La Sapienza viene Host (Human oriented sustainabile transport), ibrido elettrico/diesel che in futuro potrà essere solo elettrico o alimentato con fuel cell a idrogeno. È il "veicolo che non dorme mai": basta cambiare la scocca per adibirlo a compiti diversi nelle 24 ore: taxi, raccolta rifiuti, altro ancora.
Nell'area espositiva che circonda il "cubo" sono presenti altri enti come l'Istituto motori di Napoli del Cnr, l'Itae, il Cirps, l'Environment Park, le università di Modena e Reggio. Quasi un giro d'Italia dell'eccellenza nella ricerca. «Phylla, Host e Urb-e sono i migliori prototipi realizzati in Italia, mentre le case hanno potuto esporre le loro tecnologie più avanzate» dice Fabio Orecchini responsabile scientifico dell'I-Cube e "deus ex-machina" di H2 Roma assieme a Gabriele Bordon.
Un'opportunità che pochi costruttori hanno colto appieno esibendo in quest'area le punte tecnologiche più avanzate: Mercedes con la Glk BlueTec Hybrid, Lexus con Ls600h, vera "enciclopedia hi-tech", Mazda con il rivoluzionario prototipo Kiyora. Senza dimenticare le nuove frontiere dell'infomobilità illustrate da Viasat e Magneti Marelli.
Ma il clou dell'I-Cube è proprio il cubo centrale, dove ogni ora vengono riproposti dei filmati sullo stato dell'arte della tecnologia automobilistica in tema di ambiente, design, infomobilità e sicurezza. Il tutto in un contesto spettacolare coerente con lo spirito del Motor Show: scenografici giochi di ologrammi, messaggi multimediali esplicativi, «spiegazioni in pillole, una sorta di aperitivo di tecnologia» per dirla con Orecchini che conclude: «L'innovazione è la chiave di volta per uscire dalla crisi, per aiutare a crescere l'economia e il mercato. Il nostro compito è quello di stimolare la curiorità tecnologica dei visitatori, che nell'I-Cube può essere soddisfatta grazie alla presenza di esperti in grado di rispondere a qualsiasi domanda».

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